Con la PAC 2023-2027 è stato introdotto un principio importante: la condizionalità sociale. Significa che i fondi europei agli agricoltori non dipendono solo dal rispetto delle regole economiche e ambientali, ma anche da quelle sociali e lavorative.

In concreto, per ricevere i pagamenti PAC, le aziende agricole devono:

  • garantire contratti chiari e trasparenti, con informazioni su ferie, orari e retribuzioni;
  • assicurare la sicurezza sul lavoro, con formazione e dispositivi di protezione;
  • rispettare i diritti fondamentali dei lavoratori, come previdenza e condizioni dignitose.

Chi non rispetta questi obblighi rischia riduzioni o sospensioni dei contributi PAC, in base alla gravità delle violazioni.

In Italia la condizionalità sociale è già attiva dal 2023, anche per contrastare fenomeni diffusi come il caporalato.

FNA, insieme alle altre parti sociali coinvolte, ha preso parte attiva, già dal 2021, al Tavolo Interministeriale di definizione del Piano Strategico Nazionale di attuazione della PAC 2023-2027, sostenendo con forza l’importanza di introdurre la condizionalità sociale come principio essenziale per l’accesso ai fondi pubblici di aiuto al settore agricolo.

Un passo decisivo per un’agricoltura non solo sostenibile, ma anche giusta e rispettosa dei diritti di chi lavora nei campi.

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