Oggi oltre un terzo dei lavoratori agricoli è straniero, un dato in costante crescita negli ultimi anni. La maggior parte proviene da Paesi extra UE come India, Marocco, Albania, Pakistan e Senegal, e svolge mansioni fondamentali in settori come orticoltura, frutticoltura, viticoltura e allevamento.
Secondo il Dossier Immigrazione 2024, 9 lavoratori stranieri su 10 hanno contratti a termine e guadagnano in media il 30% in meno degli italiani, nonostante spesso abbiano titoli di studio superiori alle mansioni che ricoprono.
Molti vivono in condizioni abitative precarie e affrontano la costante incertezza legata al permesso di soggiorno, che li espone al rischio di sfruttamento.
Intanto, in alcune aree del Nord Italia oltre il 50% della forza lavoro agricola è composta da stranieri, segno di una dipendenza strutturale del settore dal lavoro migrante.
Il contributo degli stranieri è essenziale per il nostro sistema agricolo, ma servono maggiori tutele, diritti e legalità per garantire dignità a chi lavora ogni giorno nei campi.
A FNA sta a cuore la dignità del lavoro agricolo e l’impegno per un’agricoltura più giusta, inclusiva e libera dallo sfruttamento.
